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I dipinti più antichi del mondo

I dipinti più antichi del mondo

Gli artisti di 35mila anni fa nella grotta di Chauvet a Vallon-Pont-d’Arc.

La grotta di Chauvet a Vallon-Pont-d’Arc

La grotta di Chauvet si trova a Vallon-Pont-d’Arc, in una zona del dipartimento dell’Ardèche così a ridosso della Provenza da far annoverare la grotta come uno dei siti dell’Unesco in terra provenzale. Merito delle sue pitture rupestri, della loro vetustà e delle ottime condizioni di conservazione in cui sono state ritrovate.

La grotta di Chauvet, una scoperta recente

A dispetto della sua età, la scoperta della grotta di Chauvet è relativamente recente.

Risale al 1994 e la si deve allo speleologo Jean-Marie Chauvet (da cui il nome del sito) che la rinvenì dopo diverse ricerche operate proprio in quella zona. Non dimentichiamo che si tratta una grotta carsica, cioè interamente scavata dalle acque sotterranee.

Grotta di Chauvet, figura di rinoceronte

Le pitture della grotta di Chauvet

La grotta di Chauvet è un sito davvero unico al mondo per la presenza, al suo interno, di un ciclo di pitture rupestri che si stimano essere le più antiche ad oggi conosciute, e che si fa risalire a oltre trentamila anni fa.

La straordinarietà di questa grotta è dovuta non solo a questi ritrovamenti che sarebbero già di per sé un fatto eccezionale. Colpiscono soprattutto la varietà e la raffinatezza delle immagini che ritraggono principalmente animali: bisonti, rinoceronti, leoni, mammut, cavalli.

Grotta di Chauvet, figura di gufo

L’arte primordiale di Chauvet, bisogno profondo dell’uomo

La tecnica usata dagli gli uomini di Cro-Magnon nella grotta di Chauvet è sofisticata: stupiscono, infatti, non solo i contorni e le linee molto accurate e precise, ma anche i colori utilizzati (nello specifico, il rosso e il nero) e la resa del senso della profondità, che rendono realistiche soprattutto le scene di animali in movimento.

Questa capacità pittorica datata in epoca paleolitica ci racconta di quanto sia stata primordiale la volontà dell’uomo di rappresentare il mondo intorno a sé, anche quello sfuggente e indomabile come lo sono gli animali selvaggi.

Grotta di Chauvet, figure di leoni

È quindi lecito dedurre che l’arte, in questo caso la pittura, sia stata da sempre un’attività affascinante per l’essere umano. Anzi, forse non è azzardato ipotizzare che risponda a un bisogno, a un’esigenza che risiede in una parte molto, molto profonda dell’animo umano.

La grotta di Chauvet o le grotte di Chauvet?

La grotta di Chauvet a Vallon-Pont-d’Arc racchiude un ecosistema estremamente delicato: il suo equilibrio può essere facilmente compromesso.

Per tutelare l’integrità del sito e nel contempo offrire al pubblico la possibilità di visitare questa grotta unica, nel 2015 a Vallon-Pont-d’Arc è stata aperta al pubblico una riproduzione perfetta della grotta di Chauvet, ricostruita con tecniche computerizzate molto sofisticate proprio davanti all'originale.

Grotta di Chauvet, figure di cavalli

Tutti gli elementi geologici – pareti, rocce, stalattiti – e quelli artistici – disegni e pitture parietarie – sono stati riprodotti in scala 1:1. Anche questa, un’operazione straordinaria e che non ha eguali al mondo.

Insomma, se Parigi val bene una messa, la Grotta Chauvet val bene un’escursione.

Franca Grosso

La grotta di Chauvet a Vallon-Pont-d’Arc è stata al centro di una delle puntate di Sapiens, un solo pianeta (0:52:42), programma televisivo di divulgazione scientifica condotto dal geologo Mario Tozzi. Il programma ha sottolineato il grande valore scientifico e di studio della grotta, per la datazione delle ricerche sul pianeta terra.

Immagine della testata: Jean Clottes, Centre national de la préhistoire