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A un passo dal cielo blu

A un passo dal cielo blu

Là dove c'erano i missili, oggi si guarda il cielo. Ed è molto meglio così.

Lagarde d’Apt: una manciata di abitanti, poco più di mille metri d’altitudine, grandi spazi aperti, campi di lavande vraie (la qualità più fine) a perdita d’occhio sull’altopiano d’Albion. Al crepuscolo, la strada per arrivarci, tra le montagne e il nulla, sembra non finire mai. Ma ne vale la pena: spegni i fari dell’auto e capirai.

Osservatorio astronomico Sirène, dove il buio è buio

A Lagarde d’Apt la notte è notte, il buio è buio. Ma orientarsi è facile: basta che guardi il cielo. L’inquinamento atmosferico è bassissimo, quello luminoso, infinitesimale (sarebbe zero senza quel maledetto filo di luce che sale da Marsiglia in lontananza). Le costellazioni si riconoscono a occhio nudo, la stella polare si tocca con un dito, la via lattea è un nastro bianco sopra la tua testa.

La via lattea

Benvenuto a Sirène, uno degli osservatori astronomici della regione Sud Provenza-Alpi-Costa Azzurra. Il più affascinante, perché mentre aspetti che si faccia ancor più notte ha una storia da raccontare. La affida a Solange, la ‘custode’ di questo pezzo di cielo. È lei che ha le chiavi.

C'erano i missili puntati verso il cielo. Ora ci sono i tuoi occhi

Strano, il destino di questo posto. Valéry Giscard d'Estaing, presidente della Repubblica francese dal maggio 1974 al maggio 1981, ci aveva piazzato una base missilistica. Missili terra-acqua, quelli che andavano di moda a un certo punto del secolo scorso. Non ci credi? Ci sono ancora i lastroni di cemento e i portelloni di acciaio che si sarebbero aperti se il buon Valéry avesse deciso di premere il fatidico bottone. Tre minuti tra l’apertura delle porte e il raggiungimento dell’obiettivo. Bum.

Il lancio di un missile

E invece no. Invece oggi, sulle stesse lastre di béton, poggiano i telescopi di Sirène. E tu, anziché a un disastro, puoi assistere a un prodigio che si rinnova sera dopo sera. E capire che, davanti all’immensità dell’universo, i missili sono come uno sputo in una pozzanghera (l’importante, semmai, è non essere uno dei quei protozoi che sguazzano volentieri nell’acqua stagnante).

Astronomi, astrofili e amanti del cielo

Il cielo, limpido all’inverosimile, si fa sempre più scuro. Per evitare che inciampi, Solange ti guida con una piccola torcia che emana una luce verde, l’unica che non ‘disabitua’ i tuoi occhi al buio e non disturba astronomi e astrofili appostati tutt’intorno. Pensavi che foste solo tu e lei? Errore: il cielo ha un suo pubblico, vigile e silenzioso.

Cupola telescopica per l'osservazione del cielo

Non conosci il francese? Non serve. I termini dell’astronomia derivano per lo più dal latino e dal greco e sono simili un po’ in tutte le lingue. Mars è Marte e Juno è Giunone. Alpha Centauri è Alpha Centauri dappertutto. I corpi celesti e le costellazioni hanno un nome universale, un codice univoco condiviso a livello internazionale. E poi quel che vedi è più importante del suo nome: lo ricorderai lo stesso, anche dopo anni.

Perché vedrai la superficie della luna sforacchiata come un pezzo di groviera. Vedrai Marte grande come una palla da tennis, vedrai stelle che non finiscono mai di nascere o morire, conterai gli anelli di Saturno, ti accorgerai che Giove è rosso per davvero.

Luna crescente

A un passo dal cielo blu

Non vorrai staccare gli occhi dal telescopio. Ma il freddo si farà sentire, anche se verrai qui d’estate. E accetterai volentieri l’invito di Solange a bere una tazza di tè in salotto. Un vecchio divano, due poltrone consumate, un tavolino per poggiare le tazze. Se vorrai, un plaid da metterti sulle spalle. Non è il salotto di Solange, è quello di Sirène: il salotto buono che ha per soffitto il cielo.

Informazioni

Observatoire astronomique Sirène
84400 Lagarde d'Apt
+33 (0)4 90 75 04 17 (dalle 14:00 in poi)
sirene@obs-sirene.com

L’osservatorio accoglie il pubblico – da due persone a interi gruppi, su prenotazione – per battesimi astronomici, osservazioni notturne e serate di scoperta del cielo: esperienze che permettono di attraversare il tempo e lo spazio per ammirare i pianeti, le galassie e altri ‘oggetti’ del cielo profondo.