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Dietro lo specchio di Alice

Dietro lo specchio di Alice

Viaggio onirico nel tempo e nello spazio all’Hôtel d’Agar a Cavaillon.

Una storica casa-museo di Cavaillon che ospita, da quest’anno, due presunti Caravaggio. Un Martirio di San Sebastiano e un Perdono che, pur non essendo ancora stata pronunciata una parola definitiva, diversi autorevoli esperti attribuiscono al “pittore maledetto”.

Cavaillon, Hôtel d'Agar, Caravaggio, il Perdono

Ma se pure le due tele non fossero dei Caravaggio doc (da profano, sono comunque bellissime), la visita all’Hôtel d’Agar è imperdibile a prescindere.

Cavaillon, Hôtel d'Agar, il giardino

In un gioco di luci e ombre all'Hôtel d’Agar

Passare un po’ di tempo nell’Hôtel è un’esperienza interessantissima, al di là del valore artistico intrinseco di ciascuna opera o oggetto esposto, per la straordinaria “scenografia”. Un mix che va dalla preistoria, passando appunto per l’epoca di Caravaggio, al moderno, al modernariato, al contemporaneo, fusi e ambientati insieme con rara maestria. Complice un gioco di luci e ombre affascinante che riesce a mettere in risalto l’insieme e i dettagli.

Cavaillon, Hôtel d'Agar, uno degli ambienti dell'edificio

Gli oggetti e le opere esposte sono centinaia in ogni sala, ma è un affollamento che non solo non disturba, ma risulta essere la vera essenza di questo che definirei quasi un percorso sensoriale.

Cavaillon, Hôtel d'Agar, l'interno di un baule

Hôtel d’Agar, l'anti Zen

L’Hôtel d’Agar è la negazione assoluta della filosofia che orienta le ambientazioni Zen, dove il sacro e il profano, il puro e l’osceno, il buio e la luce si alternano in una teoria di forme e colori dall’effetto straordinario.

Cavaillon, Hôtel d'Agar, la collezione, oggetti del gabinetto medico

Guilhem Morand, il giovane rappresentante della famiglia che ha messo in piedi la collezione, sfoga la sua passione per il bello prestandosi a fare da guida, prodigo di informazioni, aneddoti e curiosità; ma il percorso sarebbe identicamente bello (o per certi versi anche più bello) se, senza sapere nulla a proposito di autori e contesti, ci si addentrasse da soli, in silenzio, nelle decine di spazi e mondi rappresentati.

Cavaillon, Hôtel d'Agar, Guilhem Morand

L’esperienza fa riflettere su quanto un allestimento mediocre – penso a tante realtà italiane in queste condizioni – possa impoverire opere di valore straordinariamente maggiore di quelle contenute in questo edificio in parte medioevale e in parte rinascimentale della provincia provenzale, che ti conduce in un viaggio dal sapore onirico nel tempo e nello spazio. Una sorta di percorso “dietro lo specchio” di Alice vissuto con emozione, e la costante attesa che in qualunque momento possa comparire l’esercito di carte da gioco, o che la scultura del gatto possa dissolversi nel solo sorriso.

Cavaillon, Hôtel d'Agar, particolare della collezione

E non esagero se dico – per l’originale fascino degli iperbolici accostamenti tra statuine della madonna in sequenza da matrioske, teschi di Nostradamus, antiche palle colorate da albero di natale, strumenti esoterici e quadri della vasta produzione della scuola di Caravaggio che ha proliferato in Provenza – la sola visita all’Hôtel d’Agar vale un viaggio a Cavaillon.

Maurizio Tucci

Hotel d'Agar
58 rue Liffran, Cavaillon
È possibile visitare l'Hôtel d’Agar tutti i giorni durante i periodi d’esposizione.
Sono previste solo visite guidate su prenotazione: +33(0)6 24 17 20 13.

Visita virtuale in 3D

Cavaillon, Hôtel d'Agar, dipinto di scuola napoletana

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