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Un amore che ha lasciato molte tracce

Un amore che ha lasciato molte tracce

Provenza e Costa Azzurra, sulle orme di Pablo Picasso.

Da Sorgues a Mougins, da Avignone ad Arles, da Ménerbes a Saint-Tropez, passando per Aix-en-Provence, Vallauris, Vauvenargues, Les Baux-de-Provence, Golfe Juan, Cannes, Antibes, Juan-les-Pins. Quello di Picasso per la Provenza è un amore che ha lasciato molte tracce.

Se volete seguire Pablo Ruiz Picasso lungo le strade, le città e i villaggi della Provenza e della Costa Azzurra, fate come lui: innamoratevi ogni volta di un posto nuovo, una casa, una vista, un paesaggio, e lasciatevi catturare.

Sorgues, l’inizio di un amore

Ventun anni. È l’età in cui Pablo Ruiz Picasso, spagnolo di nascita ma sempre più ‘francese dentro’, comincia a scoprire la Provenza, passando a Sorgues, insieme a Georges Braque, l’estate del 1912.

Ad Avignone arriva nel 1914: alcuni disegni dell’artista si trovano anche oggi al museo Angladon della città dei papi.

Una finestra sul Mediterraneo ad Antibes

Quello passato ad Antibes è un periodo di felicità intensa per Picasso. Il suo poema lirico “La gioia di vivere” è concepito in questi luoghi e in questi anni.
Per vivere e per dipingere, Pablo sceglie un luogo che sovrasta il mare, Château Grimaldi: lo stesso edificio che, trasformato in museo, accoglie oggi numerose opere dell’artista dedicate al Mediterrraneo.

Farsi lasciare da Picasso a Ménerbes

Molti anni più tardi ritroviamo Picasso a Ménerbes, nel cuore del Luberon, dove acquista una dimora sontuosa che offre alla fotografa Dora Maar come ‘dono’ per la loro ‘rottura’.

A Ménerbes tornerà poi a soggiornare nel 1946 insieme alla sua nuova compagna, Françoise Gilot.

Vallauris, la guerra, la pace e… la ceramica

Altra tappa dell’itinerario provenzale di Picasso è Vallauris: è qui che Pablo scopre l’arte e la tradizione ancestrale della ceramica. Il museo di Antibes ospita tuttora parte delle oltre 4mila opere realizzate da Pablo nell’atelier di Fournas.

A Vallauris, inoltre, restano due tracce importanti di Picasso: il celebre affresco “La guerra e la pace”, che l’artista installa nella cappella del castello, e, nella piazza, la scultura che raffigura “l’uomo con la pecora”, donata al villaggio dallo stesso autore.

Saint-Tropez, tutta colpa di Matisse

È Matisse che fa scoprire a Picasso Saint-Tropez, dove Pablo tornerà più volte. L’estate del 1951 la passa con Geneviève Laporte nella casa dello scrittore Paul Eluard. Geneviève Laporte è il soggetto di numerosi ritratti e nudi, tra i quali il celebre disegno "L’Odalisca".

La California sta di casa a Cannes

Nel 1955 ritroviamo Picasso sulla baia di Cannes. Qui acquista Villa California: nella sontuosa dimora con vista sul Mediterraneo, il pittore spagnolo realizza numerose delle sue ‘opere maggiori’, come quelle dedicate a ‘las Meninas’ che reinerpretano la celebre opera di Velasquez.

Arles e l’eredità di Picasso

Altra città per cui Picasso sente un’attrazione speciale è Arles, città viva e colorata che gli ricorda la Spagna e infiamma la sua passione per la corrida. Anche qui, a fare da cicerone è Paul Eluard.

Ad Arles, Picasso espone per la prima volta nel 1957 al museo Réattu. Ma è nel 1960 che il pittore spagnolo dipinge "Le Arene" e "L’Arlésienne" (Lee Miller), di cui realizza un serie di ritratti. Al museo Réattu Pablo Picasso, ancora vivente, assegna un lascito di 57 disegni ai quali si aggiungeranno altri due quadri a completare la collezione.

Vauvenargues, con la montagna Sainte-Victoire negli occhi

Nel frattempo, l’artista di Malaga ha già scelto la Provenza come patria. Dalle parti di Aix-en-Provence già vive il suo amico pittore Paul Cezanne, e Pablo pensa bene di diventare suo ‘vicino di casa’.

Nel 1958 scopre che il castello di Vauvenargues è in vendita e decide di regalarselo. Le finestre della sua residenza affacciano sulla montagna Sainte-Victoire, la stessa che Cezanne ha già dipinto sotto mille luci diverse, stagione dopo stagione.

Picasso attore a Les-Baux-de-Provence

Pittore, disegnatore e scultore, Pablo Picasso ha anche calcato le scene come attore, sempre in Provenza. Compare infatti ne “il Testamento di Orfeo” di Jean Cocteau, girato nel 1959 nelle miniere vicine a Les Baux-de-Provence e tuttora visibile nello stesso luogo, alle Carrières de Lumières.

Il ruolo interpretato da Picasso sul set? Neanche a dirlo, un pittore.

Mougins, l’ultima residenza di Pablo

Picasso muore a Mougins nel 1973, nella sua ultima residenza-atelier Notre-Dame-de-Vie, oggi proprietà privata. Un villaggio che conosce bene, considerando che l’ha già frequentato con Dora Maar dal 1936 al 1939.

Franca Grosso