Stai leggendo

Provenza rosso sangue

Provenza rosso sangue

La leggenda splatter che ‘spiega’ il colore della terra a Roussillon.

Sono diverse le leggende che tentano di dare una spiegazione al colore della terra di Roussillon e, più in generale, del Pays des Ocres nel Luberon. E lo scivolone nel trash è dietro l'angolo.

Roussillon e l’angelo Gabriele

Ne ha fatta di strada l’angelo Gabriele, da quando rivelò a Zaccaria che Giovanni Battista sarebbe nato da Elisabetta e annunciò a Maria che sarebbe stata madre di Gesù.

Nominato nella Bibbia e nel Talmud, presente tanto nel cristianesimo quanto nell’islamismo, in tempi più recenti Gabriele ha fatto la sua comparsa, tutt’altro che passeggera, nel favoloso mondo dello spettacolo.

Il panorama musicale contemporaneo ha visto la cantante francese Najoua Belyzel dedicargli il successo Gabriel, ma è soprattutto sullo schermo che Gabriele – che nel corso dei millenni la tradizione religiosa e popolare ha promosso ad arcangelo – ha costruito la sua carriera: protagonista di Gabriel - La furia degli angeli, ha avuto un ruolo importante in Constantine, è stato tra i personaggi di Legion e ha assunto le sembianze di Christopher Walken in altre tre pellicole (L'ultima profezia, L'angelo del male e La profezia). Con Dominion e Supernatural, infine, si è fatto largo nel mondo delle serie.

Tra tanto peregrinare, pare che Gabriele abbia trovato anche il tempo per scatenare una lotta senza quartiere contro gli angeli ribelli: Gabriele ne sarebbe uscito vittorioso e gli angeli caduti, non solo metaforicamente, avrebbero intriso del loro sangue il cosiddetto Colorado provenzale, teatro del combattimento.

A proposito: si racconta anche che Adamo, il cui nome significa tra l’altro “terra rossa”, sarebbe nato in questi paraggi.

Uno scontro tra Titani e provenzali

Considerati come le forze primordiali del cosmo, che misero il mondo a ferro e fuoco prima che arrivassero gli dei de Monte Olimpo a mettere un po’ d’ordine, anche i Titani potrebbero avere avuto voce in capitolo sul colore della terra del Pays des Ocres.

Nella Titanomachia, Esiodo li fece combattere contro Zeus e gli altri dei dell’Olimpo per la conquista del trono celeste: i Titani furono sconfitti e vennero fatti precipitare nel Tartaro. Non risulta chiarissimo, quindi, quando i sei figli maschi di Urano e Gaia potrebbero avessero tentato di invadere la Provenza.

A quanto pare, comunque, sarebbe andata così: gli abitanti della regione, non gradendo l’autoinvito dei Titani, avrebbero reagito. E i Titani, per mettere in chiaro chi avrebbe comandato e chi avrebbe dovuto star zitto, avrebbero costruito un cannone gigantesco in una grotta tra i monti del Vaucluse. Qualcosa nella cronologia non torna, visto che i primi cannoni vengono fatti risalire agli inizi del 14° secolo, ma sta di fatto che il cannone realizzato dai Titani avrebbe scatenato la sua furia proprio sulla collina di Roussillon, infiammando tutto ciò che era nel suo raggio di tiro. Da allora, la terra è rimasta rossa.

L’amore sfortunato di Dame Sermonde

XII secolo, Roussillon. È qui che si consuma una delle storie d’amore più drammatiche (e stomachevoli) del Medioevo. Lui è Raymond, Signore di Avignone: un uomo efferato che governa il suo regno sotto l’egida del terrore. Lei è Dame Sermonde, costretta a lunghi giorni di attesa nel castello ogni volta che Raymond si allontana per coltivare la passione per la caccia. L’altro è un giovane paggio e trovatore, Guillaume de Cabestan, figlio del Signore di Cabestan, spedito dalle nelle Hautes-Alpes a Roussillon per seguire la formazione cavalleresca.

Sermonde e Guillaume restano spesso soli. Lui compone canzoni per lei, lei le canta per lui e s’innamorano. Armonia e passione sono la cifra della loro storia d’amore.

Ma qualcuno del posto riferisce a Raymond quanto sta accadendo. Pazzo di gelosia, il Signore di Roussillon attira Guillaume a una battuta di caccia e lo pugnala a morte. Ne riporta le spoglie al castello e, inconsapevole del fatto che la vendetta si serve fredda, chiede al cuoco di cucinarne il cuore .

Durante il pasto l’ignara Dame Sermonde trova la pietanza particolarmente deliziosa: solo allora Raymond fa portare al suo cospetto la testa dell'amante e le rivela che cosa c’era nel suo piatto. Impazzita dal dolore e dal disgusto, Sermonde corre in cima alle falesie di Roussillon e si lascia cadere nel vuoto. Il suo sangue tinge per sempre le rocce e le terre di Roussillon.