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La lavanda in Italia: dove e quando vedere la fioritura

La lavanda in Italia: dove e quando vedere la fioritura

LONGFORM - Dal Piemonte alla Sicilia, località, itinerari ed eventi per ammirare la lavanda in fiore nel Bel Paese.

La fioritura della lavanda in Italia

Se c’è un momento dell’anno particolarmente atteso dagli amanti della Provenza, è quello della fioritura della lavanda. Ma quando e dove si trovano i campi di lavanda in Italia? Quali specie di lavanda si coltivano nel nostro Paese? Quali sono le destinazioni per ammirare la fioritura della lavanda "a casa nostra"? Soprattutto: esiste una Provenza italiana?

Prioprio come la Provenza, anche diverse regioni e località italiane offrono lo spettacolo sempre affascinante della fioritura. Non è difficile, quindi, creare i propri itinerari a tema e le proprie strade della lavanda in Italia, da nord a sud e da est e ovest, isole comprese. Lo si può fare con l'aiuto di un buon GPS e delle informazioni che abbiamo raccolto qui sotto: dove vedere campi di lavanda in Italia regione per regione, quando fiorisce la lavanda nelle diverse zone del Paese, qual è il periodo della lavanda e quali sono le città e paesi della lavanda in Italia.

Ma, prima di dirvi dove trovare distese di campi di lavanda in fiore sul terriotrio italiano, facciamo nostro l'unanime garbato invito delle tante aziende agricole che coltivano la lavanda e che ci hanno permesso di realizzare questo articolo: che il nostro accesso alle coltivazioni, dove consentito, sia rispettoso del lavoro di chi le fa vivere. Insomma, facciamo attenzione a camminare tra i filari senza calpestare le piante di lavanda ed evitiamo di strappare le spighe per farne dei souvenir!

Rubiamo ancora un attimo ai lettori per un appello: se conoscete "luoghi della lavanda" - campi, aziende agricole, istituzioni e attori locali che valorizzano la coltivazione di questo fiore e il turismo a tema lavanda con la loro attività - non presenti in questo articolo, segnalateli a : ci aiuterete a  rendere le nostre informazioni più complete e aggiornate.

I campi di lavanda prima della fioritura

Dove vedere i campi di lavanda in Piemonte

Il nostro tour italiano tra la lavanda in fiore comincia a nord-ovest. Sarà per la vicinanza alla Provenza: il Piemonte è una delle regioni italiane dove la lavanda cresce spontanea in diverse zone, oltre a essere coltivata. La regione si presta bene, quindi, a progettare e percorrere un itinerario della (o nella) lavanda in fiore.

Ma dove sono i campi di lavanda in Piemonte? La concentrazione maggiore è nella provincia di Cuneo. Sale San Giovanni, ad esempio, è il classico "paese della lavanda", oltre che una delle mete preferite dai lavandofili: nella capitale della “piccola Provenza piemontese” (dove la lavanda rappresenta anche una componente significativa dell’economia locale), gli amanti delle tante sfumature di questo fiore – lilla, viola, blu, malva… – troveranno di che soddisfare la loro voglia di lavanda, ma anche di piante officinali e di elicriso. Per la stagione della fioritura 2023 (giugno e luglio) le strade comunali per accedere ai campi di lavanda saranno chiuse ai mezzi motorizzati (eccetto autorizzati), ma percorribili a piedi e in bici.

Quest'anno dovrebbe tornare l'annuale fiera "Non solo erbe" che il Comune di Sale San Giovanni organizza l'ultimo fine settimana di giugno.

Fiore all'occhiello di Sale è l' Arboreto Prandi, al cui interno non si trovano campi di lavanda ma diverse ammirevoli varietà di specie arboree. Sempre a Sale San Giovanni si può fare spesa da Fior di Lavanda, lo shop dell'Azienda Agricola Ca’de Sorìa che a Sale San Giovanni coltiva piante officinali con il metodo dell’agricoltura biodinamica.

I campi di lavanda di Sale sono considerati da molti tra i più belli in Italia, anche perché da queste parti il viola delle distese di lavanda s'interseca con il verde delle Langhe, creando geometrie inaspettate. Il periodo di massima fioritura della lavanda e delle altre piante officinali (elicriso, issopo, salvia, melissa, finocchio e tante altre ancora) è normalmente intorno a fine giugno e il sito dedicato al turismo locale aggiorna puntualmente le informazioni sulle fioriture e la mappa con la localizzazione dei campi in fiore.

Sempre nella provincia di Cuneo, tra le Alpi Marittime e Cozie si incontrano le macchie fiorite dei campi di lavanda anche nella Valle Stura, nei pressi di Demonte – dove uno dei punti più scenografici al km 16 della Strada Statale 21, tra Borgo San Dalmazzo e il Colle della Maddalena – e nella Valle Gesso, verso Andono e Valdieri. Se in Valle Stura, tra fine ’800 e inizio ‘900, la lavanda era una risorsa economica fondamentale per la popolazione, ancora oggi è possibile tuffarsi nel colore magico e nel profumo inebriante dei campi di lavanda: qui la chiamano “isòp”, che poi sarebbe il nome della lavanda in occitano. A Demonte la lavanda fiorisce da fine giugno fino a luglio. E' qui che hanno tuttora sede le Distillerie Rocchia, che già nell'Ottocento utilizzavano processi di distillazione per ricavare l’olio essenziale dalla lavanda in modo da mantenerne intatte le qualità organolettiche. I campi coltivati dalla distilleria per la produzione delle essenze continuano a fiorire e a regalare uno spettacolo degno di nota. Nella Valle Gesso, in località Andonno, frazione di Valdieri, si svolge invece la Festa della Lavanda, con dimostrazione della raccolta e del processo di distillazione, e passeggiate enogastronomiche lungo i sentieri della lavanda (la data e il programma saranno presto disponibili sulle pagine Facebook e Instagram della Pro Loco di Andonno).

Il nostro tour italiano alla ricerca dei campi di lavanda in fiore in Piemonte prevede altre tappe. Splendidi panorami dipinti di viola si possono trovare in Monferrato e nella provincia di Alessandria, a partire dal Monferrato Casalese: quello, per intenderci, riconosciuto dall'Unesco Patrimonio dell'Umanità. Qui una strada chiusa al traffico collega due villaggi, Cuccaro e Lu. Dal percorso che li unisce con una passeggiata di poco più di mezz'ora, e dalle big-bench che ciascuno dei due borghi ha messo a disposizione di chi vuole godersi con calma il panorama, è possibile affacciarsi su uno dei paesaggi più colorati di lavanda del Piemonte. A pochi chilometri dalle panchine giganti, in località Quargnento, c'è La lavanda del cascinotto di Sergio Amadori, dove dalla lavanda sgranata a mano si realizzano preziosi sacchettini profumati e si estrae un pregiato olio essenziale (sì, sul posto c'è anche un piccolo punto vendita): in concomitanza con la fioritura si svolgono eventi legati al benessere e all'intrattenimento. Non lontano, nel territorio di Giarole al confine con il comune di Pomaro, l’azienda agricola Pavese Andrea sfoggia i suoi due ettari di campi di lavanda biologica: una piacevole passeggiata nel blu collega l'azienda alla pieve di San Pietro, dalle antiche origini.

Per trovare altri campi di lavanda in Piemonte è il caso di spostarsi a sud est, fino a lambire Alessandria e Totona: la tappa successiva del nostro giro d'Italia regione per regione è un borgo romanico dell'undicesimo secolo, Viguzzolo, dove i campi della tenuta di Giancarlo Nossa si offrono alla vista in strada Castelletto. Qui Giancarlo coltiva dal 2007 due grandi "passioni", fragole e lavanda: i suoi campi fioriti colorano le curve della collina.

Un rapido dietrofront e siamo ad Alessandria, al limitare dei confini comunali. Perfino in città è possibile ammirare i campi di lavanda in fiore. Lo si può fare tra le anse del Tanaro all'azienda agricola Cascina Ospedale (dal nome del'edificio principale della tenuta) o Cascina della Nonna: coltivazioni biologiche certificate che dal 2016 si sonno arricchite del colore e del profumo della lavanda officinale (in fiore da metà maggio fino intorno al venti giugno) e della lavanda ibrida (da fine maggio a luglio). Fiore all'occhiello dell'azienda è la fattoria didattica dove i bambini possono scoprire tutti i segreti della lavanda divertendosi grazie ai laboratori "Sua Maestà la Lavanda. Miss Lavanda & Mr. Lavandino". Per i grandi, invece, al lunedì al sabato (ma non il martedì) è aperto piccolo punto vendita.

Altra zona ad alta densità di campi di lavanda del Piemonte è il Monferrato acquese, a sud ovest di Alessandria. A un chilometro da Castelletto d'Erro in direzione Montechiaro Alto, l'azienda agricola di Anna Calviello è un piccolo mare di lavanda: sette ettari blu intenso da abbracciare con lo sguardo una volta raggiunta la vicina chiesetta di Sant'Anna. Anche qui, coltura biologica e biodinamica.

Chi, oltre ad ammirare i campi in fiore, è curioso di assistere al processo di lavorazione della lavanda può fare riferimento alla Cooperativa Agronatura di Spigno Monferrato che dal 1986 coltiva piante officinali seguendo i metodi dell’'agricoltura biologica e biodinamica steineriana. La cooperativa raccoglie le piante in primavera e in estate e le trasforma in erbe essiccate, oli essenziali puri e idrolati, mantenendone intatte le proprietà. Su prenotazione è possibile visitarla e acquistare oli essenziali, acque floreali profumate, pot pourri e tisane.

In provincia di Novara, nel cuore della Valle del Ticino, l’ Azienda Agricola Bianchi Guido a Cascina Picchetta di Cameri coltiva lavanda - ma anche malva, calendula, echinacea e mirtilli - che utilizza per la sua linea di cosmesi naturale Fiorelilla. In giugno, periodo della fioritura, la famiglia BIanchi apre le porte del lavandeto per il Festival Fiorelilla e ogni domenica organizza eventi gratuiti. Il Festival Fiorelilla 2022, dal 2 al 26 giugno, è dedicato al tema dei colori e al loro significato.

Infine, un paio di indirizzi per "dormire nella lavanda", entrambi in provincia di Alessandria: l' Agriturismo Verdita, a Merana, e Villa Cheti, in località Monterosso a Spigno Monferrato.

Il nostro giro del Piemonte alla ricerca dei campi di lavanda in fiore finisce qui, ma non è detto che dobbiamo fermarci: il confine con la Liguria è ormai a un pugno di chilometri e studiare una strada della lavanda tra Piemonte e Liguria è certamente un buon modo per progettare una vacanza in cui i paesaggi siano all'altezza delle aspettative.

Dove la lavanda cresce selvatica

La fioritura della lavanda, dove vederla in Liguria

“MA COn GRAan PEna LE RECA GIÙ”. È il modo che impariamo a scuola per ricordare i nomi delle principali partizioni della catena delle Alpi: Marittime, Cozie, Graie, Pennine, Lepontine, Retiche, Carniche e Giulie. Ma questo simil-acronimo, perfetto per prendere un buon voto in geografia, non è di nessun aiuto se andiamo alla ricerca della lavanda in Liguria, dove i campi più estesi si trovano nelle Alpi Mistiche (siamo nell’entroterra di Sanremo, in provincia di Imperia, e il nome di queste montagne è già tutto un programma). Anche qui, è il caso di monitorare i siti locali per verificare se si terranno le consuete feste della lavanda a Col di Nava e Taggia, "saltate" nel 2020 e 2021.

Per chi ama camminare nella natura, non lontano dal confine con la Francia il cosiddetto anello Toraggio-Pietravecchia, dalle parti di Pietrabruna, offre uno spettacolo davvero unico: alzando lo sguardo, da una parte si vede il mare e dall’altra le cime delle Alpi, e accanto a sé ci sono i cespugli di lavanda. E che lavanda! In Liguria, la lavanda che cresce spontanea nelle Alpi Marittime è la qualità più pregiata, quella che i provenzali chiamano lavande vraie, usata soprattutto nel settore della profumeria.

È da sottolineare il fatto che nelle Alpi Liguri la lavanda è arrivata grazie agli antichi romani che la diffusero nel loro Impero, e quindi fino in Provenza, ma i terreni dalle due parti del confine sono piuttosto differenti: in Provenza le coltivazioni di lavanda si allargano in genere su spazi ampi, e il bello è la possibilità di abbracciare grandi superfici in un unico colpo d'occhio; in Liguria i campi di lavanda si "arrampicano" sulle coste delle montagne, a volte sfruttando i terrazzamenti tipici del paesaggio locale, e offrono alla vista scorci viola diversi l'uno dall'altro. Se ne deduce facilmente che un'ipotetica strada della lavanda in Liguria sarà fatta di saliscendi e tornanti che svelano un nuovo paesaggio dietro ogni curva.

In Liguria la coltivazione della lavanda va dai monti al mare. Spostandosi più verso la costa, dalla passione e dal'esperienza di coltivatori ed esperti di lavanda è nato il progetto Territorio della lavanda della Riviera dei Fiori. I partecipanti – e i loro campi di lavanda in fiore – si trovano ad Airole, Albenga, Alto, Armo, Arnasco, Borgomaro, Caprauna, Castel Vittorio, Castelbianco,  Cesio, Cisano sul Neva, Cosio di Arroscia, Dolcedo, Garlenda, Imperia, Loano, Molini di Triora, Nasino, Olivetta San Michele, Ormea, Perinaldo, Pietrabruna, Pietra Ligure, Pigna, Pornassio, Prelà, Rezzo, San Lorenzo al Mare, Santo Stefano al Mare, Seborga, Stellanello, Taggia, Testico, Vasia, Vendone, Villanova d'Albenga: un triangolo di territorio dove andare a vedere i campi di lavanda che ha la costa da Ventimiglia a Pietra Ligure per base, e il vertice a Ormea, nel Piemonte meridionale. Produttori e operatori (attivi nei settori agricolo, turistico, commerciale, artigianale, gastronomico e culturale) si sono riuniti nell'Associazione Produttori Lavanda della Riviera dei Fiori (ecco i riferimenti per visitare le coltivazioni di lavanda delle aziende agricole) e hanno dato vita al marchio registrato “Lavanda della Riviera dei Fiori”. L’associazione promuove, tutela e sviluppa diverse varietà di lavanda, ciascuna con caratteristiche specifiche che la rendono adatta per usi diversi: la Lavanda Officinalis “IMPERIA”, in particolare, è indicata per l’uso alimentare perché l’assenza di canfora le conferisce un sapore delicato, adatto a ricette dolci e salate.. Quest'anno l'Associazione organizza la prima edizione dell'evento “Un piacere tutto da vivere”: si terrà l’ultimo fine settimana di maggio perché è il periodo della prima fioritura della Lavanda Officinalis “IMPERIA”.

Ma la novità più interessante arriva dal Museo della lavanda di Carpasio, primo museo della lavanda in Italia, che racconta la storia del villaggio e della coltivazione della lavanda: una storia che iniziò nel 1906 quando un gruppo di abitanti diede vita alla prima cooperativa italiana di coltivatori, raccoglitori e distillatori per la commercializzazione della lavanda. Chiuso per diversi anni, il nuovo museo è stato aperto il 6 maggio 2023 (Via del Castello, info allo 0184409022). Raccontano la lavanda anche il Museo delle Erbe a Cosio d’Arroscia e il Museo "La Terra e la Memoria" di Pigna: quest'ultimo propone uno spazio dedicato alla lavanda dell’Alta val Nervia.

Nella Valle Argentina, alle spalle di Taggia, la lavanda cresce spontanea e ha sviluppato, fin dal secondo dopoguerra, una tradizione e una produzione specifica che qualcuno porta avanti ancora oggi. A Drego, in altura nei pressi di Molini di Triora, si trovano i campi di lavanda ligure della Antica Distilleria Cugge di Agaggio. Qui la famiglia Cugge coltiva la lavanda da tre generazioni: inizialmente riforniva l’olio essenziale alla Ditta Niggi, nota per il marchio Lavanda Coldinava (che esiste tuttora, anche se la proprietà è passata di mano); oggi ha una produzione propria di prodotti per la cura del corpo, idrolato di lavanda e oli essenziali, ma anche composte di frutta e lavanda, e profuma biancheria.

Anche se la coltivazione di lavanda si concentra soprattutto nel Ponente, la strada della lavanda in Liguria raggiugne anche il Levante e i suoi pionieri della coltivazione: si tratta della Azienda Agricola La Lavanda di ARnico, una chiazza blu viola nel cuore dell'Alta Valle Sturla, a Borzonasca. Arnaldo Rocca e Nicoletta Devoto sono giunti qui nel 2014 dalla Lombardia e hanno cominciato con il recupero di alcuni terreni nella frazione di Levaggi, coltivando qualità pregiate di lavanda ad alto contenuto di olii essenziali. Oggi i prodotti che provengono dai loro campi di lavanda sono venduti in azienda, che merita una visita soprattutto nel periodo della fioritura, tra giugno e luglio, perché è affiancata dal Lavandeto di ARnico dove dal 2018 esiste un percorso natura che permette di immergersi nei campi di lavanda: oltre alla classica passeggiata tra i cespugli di lavanda in fiore, si può approfittare delle zone di lettura poesie, dei percorsi di relax e sensoriali a piedi nudi su materiali naturali, e di una zona dedicata alla silvoterapia. Il periodo della fioritura è previsto quest'anno dal 10 giugno al 15 luglio, ma meglio telefonare per una verifica. Non è ancora noto, invece, se il lavandeto riproporrà o meno nel 2023 un evento dedicato alla distillazione dell'olio essenziale e al rilassamento nei campi di lavanda con l'ausilio di strumentazioni ancestrali (per informazioni, 338 6005951).

Lavanda tra le colline

La Lombardia è la Provenza italiana?

Prosegue la nostra ricerca della Provenza italiana e il nostro giro d'Italia alla ricerca della lavanda supera l'Appennino ligure e si sposta in Lombardia, dove la coltivazione di questo fiore ha preso piede già da diversi decenni. Se ancora non si può affermare che la Lombardia è come la Provenza, infatti, l’Oltrepò dove si allunga la provincia di Pavia è sulla buona strada per diventare una “Provenza Pavese”, come alcuni già chiamano un territorio nel quale, almeno fino alle prime settimane di luglio, il colore dominante è quello dei campi di lavanda in fiore.

Dove vedere la lavanda in fiore nell'Oltrepò Pavese? Durante il periodo della fioritura, a organizzare visite ai campi di lavanda sono le aziende produttrici locali. Dato il notevole afflusso, quasi ovunque le visite vengono effettuate su prenotazione.

Tra le diverse proposte, due realtà particolarmente interessanti si trovano a Godiasco. Cascina Costanza, di Costanza Ferrari, è un’azienda agrituristica sulle alture di Salice Terme: 5000 piante di lavanda officinale tappezzano di viola il campo di fianco alla cascina. Chi pranza all'agriturismo (su prenotazione) può  approfittare per una visita alla lavanda. L'evento Lavandissima 2023 sarà il 23 e 24 giugno, ma in azienda gli appuntamenti tra la lavanda già non mancano e si susseguono le manifestazioni e gli appuntamenti, che si possono tenere d'occhio sulla pagina Facebook di Cascina Costanza.

Un bel campo di lavanda si puo ammirare anche dall' Agriturismo Boccapane, in località Boccapane a Pometo di Ruino. Dalla distesa viola in prossimità del casale, la lavanda finsice a volte direttamente nel menu a km 0. Sarà così, ad esempio, per la festa della lavanda in programma il primo fine settimana di luglio, coronata da un omaggio floreale in viola a tutte le signore presenti. Per restare aggiornati su fioritura, date e manicaretti, meglio tenere d'occhio la pagina Facebook. Più che un agriturismo è invece un B&B la Azienda Agricola Le Fragranze, che coltiva lavanda in località Gabarda a Varzi (cittadina celebre per il suo salame Dop) da oltre dieci anni per farne olio essenziale e sacchettini profumati: lungo la strada della lavanda in Lombardia bisognerà pur concedersi un sonno ristoratore! Qui i percorsi della lavanda incrociano l'antica via del sale che porta fino alla Liguria.

Né si dorme né si mangia, invece, alla Azienda Agricola Impoggio, il cui nome deriva dalla collocazione, in cima a un'altura a Borgoratto Mormorolo, sulle prime colline dell’Oltrepò Pavese a una decina di chilometri da Casteggio. Quasi tutti i suoi appezzamenti di terreno, compresi i campi dove si coltiva la lavanda, si trovano attorno alla tenuta e confinano per lo più con i dirupi ed i boschi della vallata sottostante: non è difficile immaginare l'effetto del blu dei fiori di lavanda incastonati in questi scenari. Qui, niente prodotti chimici e un trattamento dei terreni con concimi rigorosamente naturali: la lavanda diventa materia prima per oli essenziali, acque profumente, prodotti per il corpo, candele in pura cera d'api e perfino liquori e digestivi. Il programma stagionale di eventi "attorno alla lavanda", legato al periodo della fioritura, va dal 27 maggio al 3 giugno: tutti i giorni (escluso martedì) le visite “Non solo Lavanda”, il sabato e la domenica (e venerdì 2 giugno) il “Menù degustazione”, dal venerdì alla domenica (tranne il 9 giugno) “Rigenerazione sensoriale al tramonto” e, il 9 giugno, la serata concerto “Nella Lavanda, al piano Eros Cristiani”. Sempre a Borgoratto Mormorolo, in frazione Boiolo nel cuore della Valle Coppa, la Azienda Agricola Torre Memoriola lavora le terre di un antico possedimento del monastero benedettino di San Colombarno di Bobbio, nel Piacentino. Con costanza e pazienza, l'azienda riporta alla coltivazione pendii incolti, riscoprendo pratiche antiche. Chi la visiterà incontrerà la lavanda, lo zafferano e le erbe aromatiche, ma scoprirà anche le orchidee selvatiche, i percorsi antichi dei monaci benedettini e la dolcezza del paesaggio. N.B. Torre Memoriola ha un distillatore proprio e un laboratorio ad uso alimentare per inflaconare, il che ne fa probabilmente l’unica azienda agricola della provincia pavese a produrre olio essenziale di lavanda in filiera corta (i prodotti sono disponibili anche sullo shop online). N.B. Proprio a Torre Memoriola l' Associazione Calyx - la cui vocazione è promuovere a livello turistico e culturale il patrimonio enogastronomico dell'Oltrepò Pavese - organizza per sabato 17 giungo una giornata dedicata alla fioritura della lavanda con aperitivo tra i filari.

Per allungare la strada della lavanda in Lombardia si può raggiungere la provincia di Mantova, dove è possibile cogliere con lo sguardo i campi di lavanda blu del lavandeto dell’azienda agricola Stoffi, a San Giacomo delle Segnate. La lavanda finisce in un insieme variegato di prodotti (confetture, composte, miele, lievitati e altro ancora), ma una particolarità dell'azienda è la produzione della birra alla lavanda: si chiama Eva ed è una Blanche leggera, secca e dissetante, dal gusto tipicamente estivo; le sue sorelle sono Eden (Golden Ale) e Adamo (Russian Imperial Stout): i nomi indicano chiaramente che questo posto è un piccolo paradiso!

La lavanda tinge di blu intere colline

Quel campo di lavanda fiorita nel Veneto

Qualche chilometro più a est e il nostro tour della lavanda in Italia ci porta in un'altra regione. Dove e quando fiorisce la lavanda in Veneto?

La sponda veneta del lago di Garda è un primo approdo per chi va in cerca dei campi di lavanda fiorita nella regione. Nel Parco protetto “Corridoio delle Colline Moreniche del Garda” l’azienda agricola biologica Officina delle Erbe del Garda propone la visita al lavandeto con l’esperienza di raccolta manuale (in estate) e distillazione in corrente di vapore per estrarre in tempo reale il prezioso olio essenziale e l’idrolato (tutto l'anno). Nella stalla seicentesca dell’antica cascina Gruppo Rovere l'azienda organizza anche laboratori didattici in cui gli ospiti partecipano alla trasformazione, e l'esperienza si coclude con una piccola degustazione di prodotti dolci e salati a base di zafferano e erbe aromatiche (su prenotazione, 335 6116353).

Diversi campi di lavanda sono in una zona davvero inaspettata della provincia di Rovigo: il Delta del Po. Non lontano da Porto Tolle, a Ca Mello, nel 2019 la famiglia Masiero ha deciso di provare a far crescere la lavanda in un appezzamento di terreno prima coltivato a cereali. Nel 2021 la prima fioritura: una distesa viola di due ettari che, soprattutto grazie al passaparola, richiama frotte di fotografi, curiosi e amanti dei selfie a sfondo fiorito. N.B. Il campo di lavanda non si vede direttamente dalla strada principale, ma ci si arriva attraverso una strada sterrata. Per trovarla, basta seguire il flusso… Ma quando fiorisce la lavanda a Porto Tolle? La lavanda comincia a fiorire intorno a metà maggio e la fioritura prosegue fino a giugno inoltrato; la raccolta avviene in genere all'inizio di luglio. Il paesaggio della lavanda nel delta del Po è una sorta di via di mezzo tra quelli della Provenza e della Camargue.

Un’esperienza curiosa tra la lavanda del Veneto si può invece fare a Bovolenta, in provincia di Padova, presso La Tenuta Va Oltre, azienda agricola di Valentina Galesso: un’ascesa a spirale nel labirinto di lavanda più grande d'Italia, ispirato al Labirinto di Notre Dame di Chartres che percorrevano i Cavalieri Templari per entrare nell’Ordine. Il labirinto di lavanda ha un significato simbolico: rappresenta la via maestra per raggiungere i propri ideali (il centro) con tenacia e pazienza superando le difficoltà e le deviazioni che la vita pone. La Tenuta Va Oltre è anche fattoria didattica: insegna alle persone a rapportarsi con i cavalli utilizzando il loro linguaggio.

In provincia di Vicenza, a Marostica, si possono ammirare i campi di lavanda della azienda agricola di Vincenzo Bovolenta. Un punto di riferimento per gli eventi sulla lavanda in questa zona è la guida ambientale escursionistica Chiara Bertacco, che organizza tour accompagnati a tema conla complicità delle aziende del territorio.

Labirinto di lavanda © Tenuta Va Oltre

La lavanda in Emilia-Romagna

Il nostro tour alla ricerca di campi di lavanda in Italia si sposta di nuovo al di là del Po (lo avevamo già fatto nellì'Oltrepò Pavese) e ci porta in Emilia-Romagna dove diverse zone, complice l'Appennino, sfoggiano distese ammantate di viola per chi ha voglia di un'esperienza profumata tutta nostrana.

Partiamo da Ovest e seguiamo la Via Emilia. Tra i morbidi Colli Piacentini sono almeno quattro le località da tenere presenti. La prima è Cassimoreno di Ferriere, in Alta Valnure, dove da qualche anno la Famiglia Passeri coltiva a lavanda sette appezzamenti di terreno dell'azienda agricola Il Melisseo. La seconda possibilità di imbattersi nella lavanda in fiore nel Piacentino è sempre in Alta Valnure, e precisamente a Roncolo, dove Domenico Alfarone e Davide Codara hanno recuperato un cascinale nei pressi di Groppallo e nella loro azienda Roncolo Bosco, a 1000 metri di altitudine, coltivano lavanda angustifolia: dall'essicazione traggono i fiori di lavanda per i sacchetti profumati e la lavanda per uso alimentare, mentre mediante distillazione producono oli essenziali e  acque aromatiche. Lavanda anche nei pressi di Ca' Bacchetta, agriturismo nella zona di San Michele di Morfasso, a circa seicento metri sul livello del mare: la campagna circostante, con i suoi campi di lavanda, è piacevomente sinuosa e colorata. Infine, a metà tra le province di Piacenza e Parma la lavanda fiorisce nei pressi di Vernasca: è la lavanda delle streghe e si può ammirare in un campo che separa (o collega?) la Valle d’Ongina (PC) e l’alta Val Stirone (PR). Un po' streghe, Giulia e Simona lo sono davvero: hanno messo a dimora le prime piantine di lavanda angustifolia, la varietà pià pregiata, il 5 giugno 2021: un giorno di plenilunio.

Che la lavanda sia sempre più "di casa" nella provincia di Piacenza lo dimostra la neo costituita (marzo 2022) Associazione Culturale di Produttori di Lavanda dell’Appennino Piacentino, realtà che raccoglie otto produttori di lavanda le cui aziende sono distribuite tra Val Nure, Val Trebbia e Val Tidone. L’associazione, che ha sede a Bettola, ha lo scopo di favorire lo sviluppo e la promozione della coltivazione della lavanda dell’appennino piacentino, diffondere la conoscenza e la virtù della lavanda e delle aromatiche in genere, creare migliori condizioni di mercato ai produttori favorendo la permanenza o il ritorno nei territori dell’appennino, valorizzare percorsi turistici e generare sviluppo di economie. In bocca al lupo a questa nuova iniziativa.

A circa 3 km da Salsomaggiore Terme in località Scacciapensieri Gaviana in direzione Contignaco, si trova il Giardino Botanico delle Erbe Officinali Gavinell: un luogo unico dove si offrono alla vista (e all'olfatto) oltre 450 specie di piante aromatiche e officinali; tra le più rare si fa notare la Lavanda BIanca.

È lavanda “di pianura” quella che fiorisce a soli quattro chilometri dal centro di Parma (ma dall’autostrada A1 è meglio prendere l’uscita Terre di Canossa): qui si trova il Giardino Lilla, azienda agricola e agriturismo - e, ultimamente, agricampeggio glamping - che deve il suo nome alla lavanda, e più precisamente alla lavanda hybrida o lavandino, che è la principale coltura di Sarah Trussardi e della sua famiglia: una professione/passione che qui si declina in molti modi, dai massaggi nel lavandeto ai pic-nic sotto le stelle. La cena della lavanda è in programma per il 24 e il 26 giugno (su prenotazione). Sempre in provincia di Parma, in località Casale di Mezzani, si trova l'azienda agricola Maghei, con il suo agriturismo Rosa Antica. Dopo una passeggiata tra i campi di lavanda fiorita, qui si può approfittare della ristorazione: il motto della casa è "datta terra alla tavola".

Per vedere i campi di lavanda nella provincia di Reggio Emilia si sale di nuovo verso l'Appennino. A Viano di Scandiano, sulla prima collina, la azienda agricola Valtresinaro coltiva lavanda e girasoli, regalando al paesaggio e a chi lo guarda un'atmosfera che ricorda i quadri di Van Gogh. Per il 2023 non mancano gli appuntamenti per i brunch e le cenette diffuse tra ifilari di lavanda. In alternativa, sempre in provincia di Reggio Emilia si può raggiungere il lavandeto Antico Casale a Montericco Albinea, con vista sulla prima collina, da cui si ammira uno splendido tramonto: le immagini sui loro canali Instagram e Facebook rendono l'idea.

Il viola sull'Appennino modenese è quello della Lavanda di Allyson, tra Serramazzoni e Montefiorino. Dalla lavanda pura o angustifolia, l’azienda di Arianna Manfredini produce oli essenziali, profumi, cosmetici e altri prodotti. Per i più piccoli, un'altra spruzzata di viola sul territorio della provincia di Modena si può trovare alla fattoria didattica La Meridiana a Grasseto di Reggio Emilia.

In provincia di Bologna la ricerca della lavanda è una vera e propria caccia al tesoro. I filari di lavanda appartengono all'azienda agricola biologica Val di Pozzo e si trovano in Valsamoggia. Dal capoluogo bisogna raggiungere Madonna di Rodiano, ma prima di partire è meglio contattare il proprietario, Vittorio, per farsi dare indicazioni (): vi dirà quando fiorisce la lavanda a Rodiano e vi spiegherà lui stesso che coltiva in modo biologico lavandula angustifolia M. di montagna (i campi sono a circa 800 m.) dall’eccezionale profilo terpenico e che insieme al laboratorio d’artigianato erboristico La Lamma propone prodotti d’eccellenza, quali saponi, creme, unguenti e tisane. L'azienda Val di Pozzo presenta diversi punti di interesse: i concerti e le mostre  presso il campo di lavanda (inoltre a fianco del campo è installato un “bestiario” di ispirazione medievale composto da 11 teste dello scultore Danilo Cassano), e i servizi proposti in loco: il sabato e la domenica (nei feriali su richiesta) vengono illustrate le proprietà della lavanda, le differenze tra lavanda officinale e lavanda ibrida, e gli usi e i prodotti che se ne ricavano (circa 20 minuti); un'erborista professionista illustra le proprietà dei prodotti ricavati dalla lavanda, che è possibile provare e acquistare; Vittorio propone (in allestimento), un sentiero-percorso tra natura e storia che incrocia rifugi e trincee della II linea gotica. Nel periodo di fioritura anche l'associazione APS Amici dei Parchi di Monteveglio e dell'Emilia organizza interessanti escursioni guidate all'azienda Val di Pozzo.

Per trovare la lavanda in fiore in Romagna bisogna spingersi fino a Casola Valsenio in provincia di Ravenna: più che un "paese della lavanda, Casola è il “paese delle erbe e dei frutti dimenticati”. Qui la lavanda fiorisce in cattività, coltivata all’interno del Giardino delle Erbe, nato con l'obiettivo di conservare e coltivare piante di interesse officinale e aromatico. La stagione 2023 è ricca di eventi che coinvolgono tanto la lavanda quanto gli altri fiori: la Giornata della lavanda 2023, in particolare, si terrà sabato 24 giugno. Prenotazioni: shop.atlantide.net 335 1209933 | 0546 73158 info@ilgiardinodelleerbe.it | giardinodelleerbe@atlantide.net.

Sempre in Romagna, è una new entry la lavanda di Oriano Aldini, produttore di olio essenziale di lavanda. Il suo campo di un ettaro si trova a Cesena, dove via Parataglio incrocia vicolo Cortina. Oriano ha pensato di curare con particolare attenzione l'effetto cromatico attraverso l'istallazione di gazebi e la piantagione di rose e di 400 piante di rosmarino prostrato che contornano il campo di lavanda.

Ma è tempo di lasciare l'Emilia-Romagna per scavallare ancora una volta l'Appennino: cerchiamo di capire dove vedere i campi di lavanda in Toscana, la prossima regione del nostro tour alla ricerca della lavanda in Italia.

Spighe di lavanda

La lavanda che toglie il malocchio in Toscana

Provenza e Toscana vengono spesso accostate per la dolcezza dei paesaggi, la sinuosità delle colline e la mitezza del clima. I media d'Oltralpe definiscono la Provenza "Toscana di Francia". Ma la Toscana potrebbe a sua volta essere la Provenza italiana? La risposta va cercata qua e là perché, grazie al clima e alle caratteristiche del terreno, in Toscana la lavanda è presente in diverse zone.

Nella regione, la strada della lavanda così come l'abbiamo immaginata parte dalla provincia di Pisa. Qui, se chiedi, tutti ti diranno che puoi vedere i campi di lavanda sulle colline di Santa Luce, dove dall'11 giugno al 23 luglio 2023 la lavanda è protagonista durante I Giorni della lavanda : visite autonome o guidate ai campi, laboratori floreali, massaggi, workshop sull’uso in cosmesi della lavanda, camminate zen e passeggiate in bici, esperienze aromatiche, serate di osservazione delle stelle, stand gastronomici. A lato della strada provinciale che attraversa le colline in località Pieve di Santa Luce si estendono i campi viola e blu dove camminare tra i filari di lavanda in fiore. Li gestisce la azienda Flora srl che realizza oli, profumi e saponi di vari oli essenziali di certificazione biologica, e alla lavanda dedica una specifica linea di prodotti, la Meraviglia Blu; per chi si interessa ai temi della medicina naturale, ecologia, agricoltura biologica e biodinamica, è interessante dare un'occhiata a L'Aromatario, la rivista divulgativa che l'azienda pubblica dal 2009: inutile dire che molti articoli trattano della lavanda e dei suoi benefici. Alla Pieve di Santa Luce è situata anche l’Azienda Agricola Cantini Raffaele. Raffaele - che ha ereditato l’esperienza tramandata dal bisnonno Alfredo a partire dai primi del ‘900 - produce anche il miele e organizza periodicamente incontri per bambini e famiglie dedicati all’arte magica della smielatura. La sua azienda fa parte del Piano di Sviluppo Rurale che coinvolge molte realtà produttive del territorio e di cui Flora srl è capofila.

In provincia di Lucca i campi di lavanda fiorita si possono ammirare a Massarosa, in un appezzamento di terreno lungo la via delle Viottole. Timothy e Mariagrazia coltivano la lavanda in modo naturale e la mietono a mano per poi creare oli essenziali, prodotti per il corpo e tantissimi tipi di sacchettini e cuscini profumati che vengono venduti sui mercati locali. Anche quest'anno non mancano appuntamenti ed esperienze dedicate al fiore viola, con denominatore comune la musica: il 15 e 30 giugno è apericena (arpa), il 21 giougno è la Notte magica del sosltizio (flauti), il 23 giugno e 7 luglio è Notte rilandese in un campo di lavanda (con violino, voce, chitarra e bodharan). Meglio prenotare (info al 3480067906) e tenere d'occhio la pagina Facebook per vedere se s"spuntano" altri eventi più avanti nella stagione. Il bello di questa zona è che la fioritura della lavanda incrocerà la stagione estiva di eventi proposta dal Comune di Massarosa che nel 2023 prende ben due appuntamenti dedicati allo street food: il 26-27-28 maggio e il 4-5 luglio in Piazza Provenzali e Parco di Nassiriya.

Che la Provenza in Italia coincida invece con la zona del Chianti? In quest'area della provincia di Siena celebre nel mondo per i suoi vini - a proposito, qui la strada della lavanda si interseca con la strada del Chianti - segnaliamo la tenuta Mazzei, dove i campi di lavanda tingono la collina sopra il paese di Fonte Fonterutoli, poco lontano da Castellina in Chianti (l'azienda produce appunto la Lavanda del Chianti). E' invece in provincia di Firenze la tenuta Casalvento di Cerreto Guidi, dove la lavanda è bio e dove, pare, Alexandra Steel ha ambientato il suo romanzo Blue Passion, una storia d’amore scoppiata tra i campi di lavanda blu dei colli toscani.

Fra i paesaggi incantati delle Crete Senesi, in località Serre di Rapolano, la lavanda è la passione di Pamela Chiuppesi che ha messo in piedi l'azienda agricola I Coccoli. Con l'aiuto della mamma e di un vicino laboratorio artigianale, Pamela realizza diversi prodotti - tra cui acqua di lavanda, idrolato di lavanda e  olio essenziale - che vende attraverso la bottega creativa e naturalistica Amelia Petite Maison. Per visitare i campi di lavanda de i Coccoli basta una telefonata (3474687189).

La coltivazione di lavanda trova spazio anche in altre province della Toscana. Da metà giugno a metà luglio, ad esempio, in provincia di Grosseto la Maremma si tinge di viola e tra i filari di lavanda è tutto un brulicare di insetti. Campi colorati delle tante sfumature della lavanda si incontrano a Civitella Marittima, piccolo borgo arroccato in collina (a dispetto del nome) che fa parte del comune di Civitella Paganico: qui, ai confini con la provincia di Livorno, si possono ammirare i campi della Azienda Agricola Terre di Creta, che coltiva la lavanda secondo i principi dell'agricoltura biodinamica ed è punto di partenza e traguardo (mangereccio) della quarta edizione del Lavanda Bike Tour: una pedalata tra la lavanda organizzata da Tuscany Love Bike. Chiazze blu-viola colorano il paesaggio e profumano l'aria di lavanda anche a Sorano: il Podere Argo, dove agricoltura e attività agrituristica vanno a braccetto, si propone a visitatori e ospiti come "un'oasi di pace, natura e lavanda", oltre a organizzare corsi online sulla coltivazione e trasformazione della lavanda per aspiranti coltivatori. L’azienda agricola Officinali di Maremma coltiva lavanda bio nella pineta del Tombolo, a Marina di Grosseto, e ne distilla gli oli essenziali per proporli, insieme al miele di lavanda, nel suo punto vendita di via Bellini. A Gavorrano, i campi di lavanda sono coltivati dall’azienda agricola Lavanda di Maremma che utilizza metodi bio e trae dalla lavanda prodotti che vende ai mercati a filiera corta dei dintorni, come quelli di Marina di Grosseto e Principina Mare. Qui è possibile seguire corsi di coltivazione della lavanda.

In provincia di Arezzo, la lavanda è coltivata a Castelfranco di Sopra: a farlo è l'azienda agricola biocertificata Officina degli aromi Il Bellini, dove Riccardo si occupa in prima persona della distillazione del 'magico' fiore e - insieme a Rosanna che gestisce anche l' agriturismo Il Bellini - estrae l'essenza ed i suoi derivati per farne prodotti biologici. Con l'aiuto delle loro api, Riccardo e Rosanna producono anche miele.

Una curiosità tutta toscana: nei tempi andati, in alcune zone della regione, la lavanda era usata per togliere il malocchio ai bambini.

La lavanda è un habitat ideale per gli insetti

Marche: la lavanda dall'infinito alla riva al mare

Ad allungare il nostro giro d'Italia della lavanda ci pensano le Marche. Dove vedere i campi di lavanda in una regione in cui la coltivazione di questo fiore è sempre più diffusa? Da nord verso sud, la lavanda si incontra in provincia di Pesaro e Urbino: chissà che non vi fosse un campo di lavanda anche negli “infiniti spazi” oltre la siepe leopardiana! Certo è che campi di lavanda si trovano sulle terre dell’azienda agricola e B&B l’Infinito: un antico casale ristrutturato che sorge sulle colline tinte di viola lavanda ai piedi dell’Antico Santuario del Beato Sante a Mombaroccio, anch'esso candidabile al titolo di "villaggio della lavanda". Tra casale e santuario si tiene ogni anno la festa Lavanda in fiore a Mombaroccio: l’edizione 2023 è confermata ma la data non è ancora nota: la si potrà trovare sul sito della Pro Loco di Mombaroccio e sulla sua pagina Facebook. Sempre in provincia di Pesaro e Urbino ma nella zona del Montefeltro, a Carpgegna, l'azienda agricola Terre di Carpegna di Alessandro Paci coltiva la lavanda e realizza prodotti con l’olio essenziale, ma produce anche un ottimo Sangiovese.

Spostandoci in provincia di Ancona, ci sono campi di lavanda con vista sul mare Adriatico, come quelli dell’agriturismo Casa della Lavanda, a Monte San Vito. E a 20 minuti d’auto dal mare di Senigallia le macchie blu dei fiori di lavanda punteggiano le colline di San Marcello: i campi di lavanda si possono ammirare dalla Tenuta San Marcello, “Agriturismo e Cantina con Cucina”. E poi c’è la azienda agricola Monnati di Arcevia, che coltiva diverse varietà di lavanda e altre piante officinali: qui chiunque può visitare e ammirare le fioriture e usufruire gratuitamente dell'area pic-nic al "giardino dei semplici". Sempre nell’Anconetano, a Corinaldo (uno tra i borghi più belli d’Italia), si possono acquistare le piantine di lavanda per il giardino o il balcone al vivaio Verde Naturale di Sara Simonetti. A Camerano, nel cuore del parco naturale del Monte Conero, anche Matteo Chiucconi coltiva qualche campo di lavanda, ma la specialità incontrastata della sua Azienda Agraria Angeli di Varano è il vino.

Poco più a sud, in provincia di Macerata, lo spettacolo dei campi di lavanda in fiore si può vedere a Morrovalle. Nel lavandeto l’ulivo di Nonno Amato crescono nove diverse varietà di lavanda e l’accoglienza dei visitatori è un fiore all’occhiello dell’azienda agricola: ci sono perfino un auscultorium – un punto del lavandeto dove flora e fauna si uniscono e si possono ascoltare le voci della natura – e una piccola biblioteca all’aperto. Sono due, invece, le presenze della lavanda a Camerino. La lavanda “storica” è insieme a tante altre erbe e piante officinali all’interno dell’Orto botanico che istituì nel 1828 il Prof. Vincenzo Ottaviani, allora docente di Botanica nella Facoltà di Medicina dell'Università di Camerino: la nostra strada della lavanda diventa quindi anche un viaggio nel tempo. La lavanda “contemporanea” è invece arrivata in pieni anni 2000, coltivata dalla Azienda Agricola Maria Teresa Boccanera a Col Salvanico, in località Piampalente di Camerino. Visite ed eventi saranno programmati nelle domeniche di luglio: teniamo d’occhio il sito e la pagina Facebook dell’azienda.

Nella mappa della lavanda marchigiana, la provincia di Fermo è ben rappresentata dal Lavandeto San Marco di Servigliano che al momento è ancora impegnato a "celebrare" la rosa, ma che presto segnalerà sulla sua pagina Facebook gli eventi che hanno per tema la lavanda.

Più a sud, in provincia di Ascoli Piceno, l’azienda agricola biologica Bio Blu gode di una posizione privilegiata nel territorio del piccolo borgo di Massignano: i campi di lavanda sono a soli tre chilometri dal mare. L'azienda coltiva anchepiante aromatiche e officinali, grani antichi e ortaggi, ma è alla lavanda che dedica i suoi concorsi, come quelli di poesia e di fotografia. Un paesaggio completamente diverso è quello della zona di Montegallo, dove Federico e Nicoletta, in arrivo da Bologna, hanno scelto di coltivare la lavanda per rivitalizzare l’area anche dal punto di vista turistico. Non a caso, hanno voluto che il loro primo campo fosse ben visibile – e fotografabile – dal belvedere di Piazza Taliani, punto strategico del paese. E quel primo campo entra con prepotenza in tutte le immagini che dal belvedere immortalano il Monte Vettore anche da quando l’azienda Lavanda dei Sibillini si è ingrandita nei dintorni, dando una mano al territorio anche a superare gli effetti del terremoto del 2016. N.B. A proposito non di strade, ma di sentieri della lavanda, da Montegallo (nella frazione di Astorara) partono anche due trekking che regalano incontri a tu per tu con i campi di lavanda in fiore, l’“Anello della Lavanda dei Sibillini” e l’“Anello Astorara e Fioritura della Lavanda dei Sibillini”: quando fiorisce la lavanda in questa zona delle Marche? La fioritura è nel pieno durante il mese di luglio. Un altro campo di lavanda nel Piceno si può ammirare in frazione Monte di Rosara della località Coperso, ad Ascoli Piceno. È quello della Fattoria la Cona, un simpatico agriturismo che ha deciso di piantare 4mila piantine di lavanda per… far contente le api!

La coltivazione della lavanda è parte dell'economia locale

Dove vedere la lavanda in Umbria

Anche la piccola Umbria ha i suoi campi di lavanda. Nelle campagne attorno ad Assisi, il posto della lavanda per antonomasia è il Lavandeto di Assisi, un vivaio-giardino che a Casatenovo coltiva oltre 60 varietà di lavanda. Un consiglio per chi si chiede quando visitare il Lavandeto di Assisi: qui un appuntamento da non perdere è la festa della lavanda 2023 nel periodo della fioritura. La festa dura quattro fine settimana (17-18 giugno, 24-25 giugno, 1-2 luglio e 8-9 luglio), ma è possibile vedere la fioritura anche nei giorni infrasettimanali. Il lavandeto ha un programma fitto di proposte per tutti i gusti al gusto di… lavanda. C’è anche la possibilità di portare i propri amici a 4 zampe. L’ingresso ai campi di lavanda in fiore è gratuito, mentre i tour e alcune attività sono a pagamento.

Nel Lazio per lavanda e abbazie: quando e dove

Proseguendo verso sud il nostro tour all'insegna della lavanda, i luoghi dove vedere la lavanda nel Lazio si concentrano soprattutto nel Viterbese. Nella zona laziale della Tuscia, in provincia di Viterbo, Tuscania è considerata la città della lavanda grazie ai campi coltivati nei dintorni: una coltura che concorre da tempo all’economia agricola locale. Qui la fioritura della lavanda raggiunge l’apice a fine giugno-inizio luglio, quando per le strade della cittadina si svolge la Festa della Lavanda. La Pro Loco di Tuscania conferma che la festa 2022 si terrà domenica 2 luglio.

Anche nel Viterbese, il merito del panorama tinto di blu va alle aziende agricole: l’Azienda Agricola Sensi (nei pressi della valle del torrente Maschiolo) e l’Azienda Agricola Gubbiotti o azienda agricola Lavanda della Tuscia (in località San Giuliano). In alternativa, si può fare tappa all' Agriturismo La Piantata ad Arlena di Castro, con i suoi 15 ettari destinati a lavanda in posizione strategica sulle colline vulcaniche.

N.B. A Tuscania, il punto migliore per ammirare i campi di lavanda in fiore è l’antica abbazia cistercense di San Giusto, che si raggiunge con una piacevole passeggiata: un percorso che rientra negli itinerari narrati proposti dalla guida Anna Rita Properzi tra i campi di lavanda delle aziende produttrici della zona.

A meno di mezz’ora da Tuscania, si può inoltre fare una passeggiata tra il brusio delle api al lavoro sulle spighe di lavanda nel campo del Podere dell’Arco, un antico casale del XV secolo dove pare che già all’epoca una comunità di frati si dedicasse alla coltivazione della lavanda e di altre erbe officinali. Il casale ha anche qualche stanza dove pernottare.

Ma la vera novità del 2023, per quanto riguarda la lavanda del Lazio, è il recentissimo Lavandeto di Roma, azienda agricola in conversione biologica situata nella campagna Romana vicino al Santuario del Divino Amore (precisamente, in via G.G. Mendel 120). Il lavandeto capitolino, nato da un'idea di Francesca De Iuliis, verrà aperto al pubblico per la Festa della Lavanda disribuita su tre weekend: 10 e 11, 17 e 18 e 24 e 25 giugno. In questi giorni sarà possibile immergersi nei campi di lavanda e scoprire la sua fioritura, ma anche partecipare alle tante attività in porgramma (con un occhio di riguardo per i bimbi), e proporranno inoltre le loro dimostrazioni artigiane, pittrici, ceramiste, naturopate ed erboriste: insomma, si parlerà parecchio di lavanda, al femminile. Ma anche nel resto dell'anno Francesca porpone al pubblico diverse attività. Per info: +39 3701084209, info@illavandetodiroma.it.

Grazie alle aziende agricole la lavanda si diffonde anche in Italia

Abruzzo, dove la lavanda c'è ma... non si vede

Altro crinale, altri tratto di strada, altri campi di lavanda. Seppure meno che in altre regioni, la coltivazione della lavanda si sta sviluppando anche in Abruzzo. In provincia di Chieti, nel territorio di Pollutri, l’azienda e B&B Vento di Lavanda si dedica alla coltivazione e alla produzione di oli essenziali, miele e prodotti artigianali a base di lavanda. Il vento che soffia da queste parti è il "garbino": che sia una sorta di mistral locale? Peccato che al momento l'agriturismo sia chiuso al pubblico, ma stanno lavorando per noi: è in costruzione la Bottega della Lavanda.

La lavanda in altitudine è coltivata dall’Azienda agricola Curzi Stefano: da casa Curzi, in inverno può capitare di ammirare uno spettacolo particolare, quando i filari di lavanda sono nascosti da una sottile coltre di neve. Dopo il raccolto estivo, invece, la lavanda "sparisce" nelle tante creazioni delle Essenze di Gaia.

Quei campi di lavanda in Molise

Dal 2020 anche il Molise ha la sua quota di campi lavanda in fiore e può quindi essere inserito come tappa nel nostro itinerario: merito delle 15mila piantine di Lavandula Angustifolia Bio Provence coltivate dalla Fattoria La Farfalla dopo che Gabriella Pastrolin (il cognome tradisce le origini venete) è tornata da un viaggio in Provenza e ha coinvolto il figlio Giuseppe in una nuova, profumata avventura. La fattoria sia trova nei pressi di Campobasso, a Larino, in contrada Monte. La fioritura della lavanda qui avviene tra inizio giuigno e fine luglio e lo spettacolo, tra il viola della lavanda, il verde argentato degli ulivi e l’oro del grano, è assicurato.

La lavanda in Campania

Per scovare la lavanda in Campania occorre dirigersi verso l’oasi naturale Laghi Nabi, in provincia di Caserta, nata dall’opera di bonifica di ex cave di sabbia abbandonate del litorale Domitio. Nell'oasi, la lavanda regala un tocco di fascino al Nabi Resort & Glamping, con tende e lodge sospesi sull’acqua in cui la bioarchitettura si inserisce nel contesto con assoluto rispetto.

In alternativa, in stagione anche la Valle del Sele si tinge di viola grazie al campo di lavanda di Leonardo Mancieri e della sua Miele Leonardo di Oliveto Citra. L'azienda è rinomata per la produzione di miele di qualità, olio essenziale e prodotti per la cura della persona a base di lavanda. Tour nel profumatissimo campo di lavanda in provincia di Salerno, con assaggi di eccellenze locali, sono organizzati dall’associazione Turismo Sele (info e prenotazioni 333 5928266) il 9 e 16 luglio.

La lavanda in Basilicata esiste?

Il punto interrogativo non è un'idea nostra. “La Basilicata esiste, è come il concetto di Dio, o ci credi o non ci credi“: lo afferma Rocco Papaleo per bocca di Nicola Palmieri, uno dei protagonisti del delizioso Basilicata Coast to Coast, il film che vide l'attore lucano al suo esordio nella regia.

Per la lavanda in Basilicata potrebbe dirsi lo stesso: pochissime tracce scritte, qualche accenno sui social e su testate locali. Per chi vuole andare in avanscoperta, tre tracce. La prima è a Lavello, lungo la SP48 che congiunge il comune con la città di Melfi; qui Savino Francesco Buldo ha deciso di investire sul territorio natio coltivando la lavanda. Savino ha dato vita a Bloom Essence of Nature: tra giugno e luglio i campi di lavanda no di lilla, diventano meta per concedersi lunghe passeggiate in relax e immergersi nella natura e all'occorrenza, si trasformano anche in un suggestivo set fotografico. L'azienda ha annunciato sulla sua pagina Facebook che presto sarà disponibile il programma degli eventi della stagione della lavanda 2023.

La seconda traccia per vedere la fioritura della lavanda in Basilicata è a Senise, borgo di origine normanna del Parco Nazionale del Pollino, posto su un pendio in prossimità della confluenza del Serrapotamo nel fiume Sinni. Ma non ne sappiamo di più.

La terza traccia ci porta a Baragiano scalo, e precisamente al lavandeto della Tenuta Croglia, dove Lucia e Pietrangelo hanno pensato di rendere produttivi alcuni terreni abbandonati: nel 2020, 7500 piantine, raddoppiate già l’anno successivo grazie alla “resa” del primo raccolto: 15 litri di olio essenziale di lavanda. Oggi, questo piccolo angolo di Provenza in Basilicata - che si presta per fare passeggiate e scattare fotografie tra i filari di lavanda in fiore - aggiunge una pennellata di viola alle diverse attività proposte dalla tenuta: dai massaggi shiatsu alle lezioni di yoga, dal percorso trekking che costeggia tutto il perimetro della proprietà al relax sulle amache colorate o sulle altalene, fino alla possibilità di godere della frescura del querceto o sostare nell’area pic nic. Altre attività - come il Laboratorio dei pensieri gentili - sono organizzate in colaborazione con la Libreria senza nome. Da seguire su Facebook e Instagram per tenersi al corrente della novità.

La Lavanda Loricanda di Calabria

Un'altra regione candidata a definirsi la Provenza italiana è la Calabria, dove la lavanda cresce spontanea in tutta area del Parco Nazionale del Pollino, a un’altitudine tra i 900 e i 1300 metri. È qui che si trova l’azienda agricola Parco della Lavanda di Campotenese, dove la famiglia Rocco coltiva oltre 60 varietà di lavanda tra le quali la rara Lavanda Loricanda, che prende il nome dal pino loricato simbolo del parco, e altre specie autoctone quasi scomparse negli anni ‘50 e ’60 e ora riportate a una nuova vita.

Nelle sue proprietà di Morano Calabro, l’azienda ha creato il Parco della Lavanda, che è possibile visitare (adulti €2, bambini gratis) seguendo tutta la filiera produttiva, dalla coltivazione della lavanda alla lavorazione dei prodotti. Il periodo adatto per godere della fioritura della lavanda è a cavallo tra fine giugno e inizio agosto.

DI realizzazione più recente - la prmia fioritura è stata nel 2022 - è il Lavandeto di Lattarico di Daniele Cameriere, posto tra le località di Piretto e Palazzello. La fioritura di oltre 1000 piantine è uno spettacolo inconsueto da queste parti. Il Lavandeto è già aperto al pubblico e prevede a breve di coinvolgere le scuole locali per portare i bambini a tu per tu con la natura.

La lavanda tra gli alberi del parco

Lavanda isolana in Sicilia e Sardegna

Proprio come il Giro d'Italia della maglia rosa, il giro d'Italia della lavanda non può tralasciare le isole.

Potrebbe essere a Santa Caterina Villarmosa il lavandeto più a sud d'Italia, quello coltivato dall'azienda agricola biologica Le Antiche Tradizioni. Siamo nel territorio della valle dell’Imera Meridionale, in provincia di Caltanissetta, in Sicilia, dove da una quindicina d'anni la lavanda viene coltivata sulle colline di terreno nero e dove l'oro blu di Sicilia è ormai arrivato a coprire tre ettari di terreno: qui la fioritura è attesa intorno a metà giugno. Da queste parti ricordano che la lavanda è detta anche spighetta di San Giovanni, perché il suo periodo di fioritura si aggira intorno al solstizio d'estate, in prossimità della festa del santo. Anche nel 2023 Gaetano D’Anca e sua moglie Luisa Moltalto contano di accogliere i visitatori in azienda in alcune giornate: per le date, tenete d'occhio la loro pagina Facebook. E' un piacere segnalare che l'azienda aderisce a Addiopizzo, movimento dal basso che si fa portavoce di una “rivoluzione culturale” contro le mafie e per la giustizia sociale.

Quanto alla Sardegna, complice il mare, non è poi così lontana dalla Provenza. E dalla Provenza Elvio Sulas ha preso l’idea di coltivare la lavanda nella sua terra, a Riola Sardo, nella penisola del Sinis. Appena andato in pensione ha dato il via a questa attività e ora nella provincia di Oristano Elvio è per tutti “l’uomo della lavanda”. Dal 3 al 30 giugno 2023 la tenuta Lavanda di Elvio  propone la lavanda experience, un percorso sensoriale adatto a tutti coloro che – ammirandone i colori e respirandone il profumo – vogliono scoprire le differenze tra le specie e conoscere i mille usi della lavanda. Da prenotare sul sito di Elio, dove è anche possibile acquistare prodotti a base di lavanda.